Con le chat, per la prima volta nella storia, ad essere più informati sul mondo scolastico sono i genitori e non gli alunni che la frequentano. Ecco alcuni ambiti in cui sarebbe meglio NON usare le chat per scambiarsi informazioni:

  1. CONTROLLO DEI COMPITI: Se aveste una segretaria che si prende la briga di segnare puntualmente tutti i vostri impegni di certo non stareste li a sforzarvi di memorizzarli. Perché per un ragazzo dovrebbe essere diverso? Che senso ha scrivere i compiti sul diario se poi, una volta tornati a casa si ha la certezza che nessuno lo aprirà ma si avranno comunque le stesse informazioni? L’appunto dei compiti sul diario insegna l’importanza dell’ascolto, li responsabilizza rispetto a quello che è un loro dovere e li rende autonomi nella gestione del lavoro da svolgere a casa.
  2. DINAMICHE TRA PARI: da genitori non possiamo pensare di controllare tutte le situazioni in cui nostro figlio è inserito. Le dinamiche che si istaurano tra compagni di classe fanno parte del mondo del bambino nel quale, a meno che non ci siano segnali allarmanti, non dovremmo entrare in modo invasivo. I bambini a scuola imparano a rapportarsi agli altri e questo vuol dire fare amicizia, cooperare ma anche litigare e farsi dispetti. È solo in questo modo che possono imparare a relazionarsi in modo assertivo: sperimentando, sbagliando e imparando tanto di sé e degli altri.
  3. COMMENTI SULLA DIDATTICA: Screditare continuamente il suo metodo e il suo lavoro è, oltre che presuntuoso, anche diseducativo. Non possiamo pretendere, infatti, che il ragazzo riserverà rispetto e obbedienza al prof. se, per primi, i genitori l’hanno criticato apertamente. Se qualcosa non va, meglio non farne un caso di stato e chiedere un colloquio singolo con l’insegnante.

Le chat di gruppo andrebbero utilizzare solo per le comunicazioni importanti e realmente utili; non dovremmo sempre condividere con i nostri figli il contenuto delle comunicazioni tra adulti;  passare il pomeriggio su Whatsapp, seppure per il loro bene, ci impedisce di trascorrere un tempo di qualità con i figli fatto di comunicazione vera non interrotta continuamente dalle irritanti suonerie delle chat.