E anche quest’anno la rubrica è arrivata apre l’ultima finestra prima della pausa estiva. Vi lascio con un bellissimo passaggio sulla bellezza e l’importanza della educazione presa dal  Convegno Salesiano di Pastorale Giovanile “Chiama educa”, tenutosi a Mestre nel 2010

Noi crediamo in Dio, grande educatore di ogni vita, di cui siamo  collaboratori e strumenti nel cammino educativo.

Crediamo nell’educazione come percorso graduale e progressivo, che parte sempre dal punto in cui si trova ogni persona, sa stimolarlo dolcemente e coraggiosamente a fare un passo in più lasciandosi ispirare da un itinerario graduale e preciso.

Crediamo nell’educazione come “salto di qualità” della persona, non vogliamo accontentarci di qualsiasi risposta ma aiutare i ragazzi a dare il meglio di sé.

Sappiamo che educare è difficile, ma siamo convinti che è possibile e che l’educatore che ha fiducia, come Gesù, sa sempre trovare il punto accessibile al bene.

Crediamo nell’educazione come missione e stile di vita: siamo educatori sempre, responsabili dello sviluppo e della crescita dei ragazzi che incontriamo.

Crediamo nell’educazione come arte di amore, i ragazzi non solo devono essere amati, ma devono sentire che li amiamo.

Crediamo nell’educazione come arte qualificata dall’umiltà, dalla pazienza e dalla speranza, con l’animo del contadino che semina generosamente, sopporta la fatica del lavoro e rinvia sempre la decisione di tagliare la pianta o sradicare la gramigna.

Crediamo per questo che “educare è bello’; se sappiamo vivere il nostro impegno educativo con un amore sempre vivo ed attivo, paziente e fiducioso, ottimista e gioioso, costantemente teso verso il bene completo e la felicità dell’altro.

Crediamo e sappiamo che non siamo soli a compiere quest’opera; con noi c’è la Trinità, c’è Maria e ci sono tanti altri educatori: possiamo condividere gioie e fatiche, speranze e preoccupazioni.