Nella sapienza antica gli uomini e le donne che ci hanno preceduto avevano intuito che il tempo che sfugge via occorre suddividerlo in segmenti, in periodi, per non essere fagocitati dal perpetuo e tremendo quotidiano. E così si sono inventati i minuti, le ore, i giorni, i mesi, le stagioni, gli anni e anche le feste nonché i tempi forti, quali l’Avvento e la Quaresima.
Noi uomini moderni invece abbiamo gettato via “l’acqua sporca con il bambino dentro”, pensando di non aver bisogno per vivere di darci delle fasi di maturazione, delle tappe (tutti figli di Amazon prime) e di prenderci del tempo per guardarci dentro, per guardarci vicino, per guardare lontano.
Ora però questo “modus vivendi” sta iniziando a mietere vittime, soprattutto fra i più giovani sempre più fragili, sempre più smarriti, sempre meno capaci di Fidarsi ed Affidarsi. Purtroppo o per fortuna nessuno può, infatti, affrontare i problemi, le situazioni di fatica, le preoccupazioni educative e i bisogni irrisolti e apparentemente irraggiungibili con il solo tempo presente, quello dell’ immanenza, quello dell’”hic et nunc” (qui ora e adesso).
Caro genitore, caro educatore e anche caro giovane: FERMATI UN POCO e considera anche il prima e il dopo, fai spazio ad una misura che ti precede, segue, accompagna e supera.
In questo tempo di Quaresima, tempo speciale, tempo forte, prendiamoci cinque minuti di tempo, quando si vuole, quando si è sui sui mezzi, in doccia, a letto… e si provi a a considerare come abbiamo vissuto il proprio tempo nella giornata, settimana, ora precedente e mentre ci dia consolazione la cosa buona che sicuramente ci è capitata o abbiamo realizzato, si cerchi di aggiustare la cosa che non ha funzionato, senza la pretesa che tutto capiti subito e adesso, secondo desiderio, consapevole che il limite che accompagna ciascuno di noi è una volta individuato occasione per prender miglior misura.
Sia questo un tempo in cui guardarsi, considerare la propria vita, quella del proprio figlio, studente, compagno/a come occasione rinnovata di Bene, per fare bene, per essere bene, per essere cuore pensante, mani che abbracciano, occhi che vedono bellezza e speranza celate ai più.
Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere;
perché la vita di sorrida
Ti auguro tempo, per il tuo fare e il tuo pensare,
perché sia un agire per un Tu e non solo per un IO
Ti auguro tempo, non per affrettarti a correre e fare cose,
ma tempo per essere contento.
Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo,
ti auguro tempo perché te ne resti:
tempo per stupirti e tempo per fidarti e non soltanto per guadarlo sull’orologio.
Ti auguro tempo per guardare le stelle
e tempo per crescere, per maturare.
Ti auguro tempo per sperare nuovamente, per amare e non per giudicare
Ti auguro tempo anche per per donare.
Ti auguro di avere tempo, tempo per la vita perché secondo come la guardi
Essa ti sorride o ti delude, ma chi te l’ha donata di attende e ti vuole felice