In continuità con il saluto che ho proposto alle famiglie convenute per il ritiro delle pagelle infraquadrimestrali voglio condividere queste parole dello scrittore portoghese Josè Saramago:

“Figlio è un essere che Dio ci ha prestato per fare un corso intensivo di come amare qualcuno più che noi stessi, di come cambiare i nostri peggiori difetti per dargli migliore esempio, per apprendere ad avere coraggio. Sì. E’ questo! Essere madre o padre è il più grande atto di coraggio che si possa fare, perché significa esporsi ad un altro tipo di dolore, il dolore dell’incertezza di stare agendo correttamente e della paura di perdere qualcuno tanto amato. Perdere? Come? Non è nostro. E’ solo un prestito. Il più grande e meraviglioso prestito, siccome i figli sono nostri solamente quando non possono prendersi cura di se stessi. Dopo appartengono alla vita, al destino e alle loro proprie famgile. Dio benedica sempre i nostri figli, perché a noi ci ha benedetto già con loro”

Non si abbia, dunque, a tentennare nell’azione educativa. Si coltivi la  pazienza esigente, quella di don Bosco con il giovane Filippo Rinaldi, o di Madre Mazzarello con Caterina Daghero.

Osiamo con i nostri figli, diveniamo educatori capaci di grandi orizzonti, mettiamogli le ali, non tarpiamoli con le nostre paure. Piuttosto chiediamo a Dio, che li ha creati,  il dono della lungimiranza sulla loro vita, perché non prevalga mai nella nostra azione educativa buonismo, scoramento, miopia che soffoca .

NON  ci guidi mai la paura di non accontentarli oggi, perché potrebbe essere che domani  paghino il conto delle nostre sbagliate premure ed eccessive preoccupazioni dell’immanente.